VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 17 febbraio 2019

VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 17 febbraio 2019

Le Beatitudini, prima che impegni, sono la proclamazione della vicinanza del Regno di Dio. Luca dà particolare rilievo alla dimensione sociale, privilegiando i poveri, che sono invitati alla speranza, mentre i ricchi sono invitati alla conversione.

«BEATI I POVERI… GUAI A VOI, RICCHI»

Commento - Disegno: Stefano Pachì

QUAL è la nostra speranza? Dove si fonda? La liturgia ci interroga oggi su questi temi, proponendoci due modi opposti di impostare la vita: possiamo confidare in noi stessi (I Lettura), condannandoci a una sterilità, come quella di un tamarisco nella steppa; oppure possiamo riporre la nostra fiducia in Dio: saremo allora come un albero che non smette di produrre frutti. La nostra felicità o la nostra infelicità dipendono da questa scelta fondamentale. Beati, infatti, afferma Gesù in Luca, (Vangelo) sono tutti coloro che cercano il proprio bene e la propria gioia in ciò che Dio promette loro. Gesù usa dei verbi passivi, con i quali allude all’agire di Dio. Beati sono i poveri ai quali Dio dona il suo regno, dei quali sazierà la fame e consolerà le lacrime. 
Le Beatitudini ci parlano di una felicità che è generata dalla nostra relazione con Dio, anziché venire inseguita con le proprie forze e progetti. In modo ancora più stringente san Paolo (II Lettura) ci ricorda che la nostra speranza è ancorata a ciò che Dio ha fatto per noi risuscitando il Figlio dai morti, perché tutti potessimo avere vita in lui.

Fr Luca FallicaComunità SS. Trinità di Dumenza

«CONFESSA I TUOI PECCATI ALMENO UNA VOLTA ALL’ANNO»

I Precetti della Chiesa, 2: «Confessa i tuoi peccati…». Illustrazione di Francesca Corrao (2018).
LA sacra Scrittura ci dice che il Creatore non ci ha voluti come dei robots, ma come esseri pensanti, liberi, capaci di amare, ma anche di compiere il male. 
Nell’insondabile disegno di Dio il peccato fa parte di questa esistenza terrena. Infatti, nessuno è senza peccato e tutti abbiamo bisogno di perdono. Solo chi ha fatto l’esperienza del perdono è anche capace di amare veramente. 
Chi si crede perfetto ama solo sé stesso. In questa vita terrena ciascuno di noi è chiamato a riconoscere la propria fragilità e imperfezione per sperimentare la gratuità del perdono. Gesù, infatti, inizia la sua missione dicendo: «Convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1, 15). Il precetto che impegna a celebrare il sacramento della penitenza e del perdono, confessando almeno una volta all’anno i peccati gravi, mira ad evitare che il male si radichi profondamente nel cuore umano, lo corrompa e diventi uno stile abituale di vita, danneggiando sé stessi e gli altri. 
Nessun peccato è “privato” perché è sempre in qualche modo una forma di egoismo idolatrico che rende schiavi di sé stessi e incapaci di giuste relazioni con il prossimo. 
Tuttavia, anche per i peccati non gravi, questo sacramento dona la forza dello Spirito Santo per continuare quel cammino di conversione che ci permette di far emergere sempre più dai nostri cuori ciò che vi è in essi di bello, di vero, di giusto e di buono; cioè l’immagine che Dio ha impresso di sé in ogni essere umano (Cfr Genesi 2, 27).

Silvano Sirboni,  liturgista

 

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle le Beatitudini ci rivelano il volto di Gesù Cristo e indicano una sorprendente via alla felicità. Chiediamo al Padre che le Beatitudini siamo luce ai passi del nostro cammino.

Con fiducia diciamo: Noi confidiamo in te, Signore.

1. La Chiesa abbia il coraggio di indicare al mondo dove sta la vera sapienza del Vangelo nelle Beatitudini, preghiamo:

2. I capi dei popoli ricchi non dimentichino i poveri, di cui Dio si prende cura, sono affidati anche alla loro responsabilità, preghiamo:

3. Gli uomini e le donne, malati nello spirito e nel corpo, possano trovare speranza guardando a Cristo, che ci ha donato le Beatitudini, come via per scoprire il vero volto dell’uomo, preghiamo:

4. La nostra comunità, spinta dalla carità del Cristo, preghi e sostenga le varie istituzioni aperte alla cura dei malati e degli anziani, che sono nel territorio, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C – O Padre, concedi a noi di affrontare nello spirito delle Beatitudini le responsabilità personali, familiari e sociali e così compiere la tua volontà. Per Cristo nostro Signore.

A – Amen

VI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

18 L Offri a Dio come sacrificio la lode. Chi ha fede, si fida del Signore, crede nel suo amore e nella sua parola e perciò non chiede segni straordinari, come i farisei. B. Giovanni da Fiesole (Beato Angelico); S. Elladio. Gen 4,1-15.25; Sal 49,1.8.16-17.20-21; Mc 8,11-13.

19 M Il Signore benedirà il suo popolo con la pace. Il cristiano maturo si lascia guidare dal Vangelo e non si lascia influenzare dalle idee ambigue. S. Mansueto; S. Proclo; B. Corrado Confalonieri. Gen 6,5-8; 7,1-5.10; Sal 28,1-4.9-10; Mc 8,14-21.

20 M A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento. Gesù c’insegna che quando si compie una buona azione non si deve divulgarla, per cercare le lodi delle persone: bisogna evitare le vane compiacenze. S. Eucherio; S. Giacinta Marto; S. Leone di Catania. Gen 8,6-13.20-22; Sal 115,12-15.18-19; Mc 8,22-26.

21 G Il Signore dal cielo ha guardato la terra. Per essere corredentori, non basta soltanto credere che Gesù è Figlio di Dio, ma anche accettare di soffrire per amore suo e del prossimo. S. Pier Damiani (m.f.); B. Maria Enrica Dominici; B. Natale Pinot. Gen 9,1-13; Sal 101,16-21.29.22-23; Mc 8,27-33.

22 V Cattedra di S. Pietro apostolo. Festa (rosso). Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. L’amore e l’obbedienza al Papa, il “dolce Cristo in terra” (S. Caterina) è una delle qualità che contraddistingue il vero cristiano. S. Pascasio; S. Margherita da Cortona. 1Pt 5,1-4; Sal 22,2-6; Mt 16,13-19.

23 S  S. Policarpo, vescovo e martire. Memoria (rosso). O Dio, voglio benedire il tuo nome in eterno. Per entrare nel regno della luce è necessario ascoltare e mettere in pratica la Parola di Gesù. B. Giuseppina Vannini; B. Nicola Tabouillot. Eb 11,1-7; Sal 144,2-5.10-11; Mc 9,2-13.

[24 D  VII Domenica del T. O. / C (S. Modesto; B. Tommaso M. Fusco). 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23; Sal 102,1-4.8.10.12-13; 1Cor 15,45-49; Lc 6,27-38].

D. Mariano Grosso  osb

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Beatitudini (616); Tu, festa della luce (739). 
Salmo responsoriale: G. Assandri. Ritornello: Il Signore è il mio pastore (88-90). 
Processione offertoriale: Quanta sete nel mio cuore (705). 
Comunione: Oltre la memoria (693); Tu sei come roccia (745). 
Congedo: È un tetto la mano di Dio (643).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento