DOMENICA DELLE PALME – domenica 14 aprile 2019

DOMENICA DELLE PALME – domenica 14 aprile 2019

Oggi ripercorriamo spiritualmente l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. È un evento glorioso per Cristo acclamato “re d’Israele”, che viene nel nome del Signore. Ma la gloria e la regalità di Cristo sono solo preannunziate: si realizzeranno nella Passione e nella Croce. – Oggi si celebra la Giornata della Gioventù a livello diocesano.

«BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
SIAMO al cuore del Vangelo. È arrivato il momento del «battesimo » di Gesù, tanto desiderato e temuto! È giunta l’ora di Satana e dei suoi alleati con il potere delle tenebre! Da sempre Gesù si è preparato a questo. Si è «svuotato» progressivamente della sua dignità divina, ha scelto la condizione di servo e si è «consegnato» totalmente alla volontà del Padre con un’obbedienza a oltranza, fino alla fine. Egli sa che il combattimento sarà terribile, cruento. Come e più di un vero lottatore, si concentra nella lotta. Suda sangue, ma non si tira indietro. 
È angosciato, ma non smarrito. È sempre padrone di sé. Rimasto solo a vegliare (i suoi Apostoli dormono, ad eccezione di Giuda), si tuffa in una sconvolgente preghiera filiale e accetta di trangugiare questo calice, ripieno di tutte le nefandezze dell’umanità, anche le mie e le tue. Per la tua e mia libertà, Gesù accetta la morte infamante dello schiavo. Eucarestia e Croce: segni estremi di un Amore libero, gratuito, senza limiti… Fra i personaggi della Passione, accanto a chi o al posto di chi ti metteresti? T’invito a sceglierne tre: Pietro che piange amaramente, il Cireneo che porta la croce, e…(lo scegli tu).

fr. Giovanni CrisciFrate Cappuccino

LA SETTIMANA SANTA

La lavanda. Mons. Marco Brunetti, Vescovo di Alba. © foto di Severino Marcato
CHIEDIAMO a don Antonio Calandriello, parroco di Aquara in provincia di Salerno, di aiutarci a comprendere meglio il significato delle celebrazioni della Settimana Santa.

La domenica delle Palme apre alla Settimana Santa?

«Si, ogni cristiano è chiamato ad immergersi con tutto se stesso nel mistero di redenzione, è un invito a rimettersi alla sequela di Cristo che entra in Gerusalemme per fare Pasqua. Lo spirito che deve accompagnarci è quello del camminare insieme uscendo da se stessi, dalle chiusure nei propri schemi per testimoniare la fede nel Risorto».

Qual è il significato della Messa Crismale?

«Il Giovedì Santo ci ricorda l’istituzione del sacerdozio ministeriale da parte di Cristo durante l’ultima cena. In Cattedrale si celebra la Messa Crismale che prende il nome dal Crisma, olio santo consacrato, i presbiteri rinnovano le promesse sacerdotali».

La Messa in Coena Domini?

«Si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e si apre il Triduo Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione del Signore. Il gesto della lavanda è il ricordo dell’amore di Dio che si abbassa fino ai nostri piedi, sporchi come il peccato, per rialzarci».

Il Venerdì Santo?

«Da quel venerdì in cui il Figlio di Dio fatto uomo offrì la sua vita per noi, la croce è divenuta simbolo e strumento di salvezza per ogni uomo. L’Azione liturgica del venerdì santo ruota intorno alla lettura della Passio e all’Adorazione della Croce».

Il Sabato Santo?

«La Chiesa fa esperienza del silenzio di Dio. L’assenza di celebrazioni non è segno dell’aver perso ogni speranza, ma è silenzio carico di attesa perché gravido di una vita nuova che verrà celebrata nella Veglia della notte, una vita eterna donata ad ogni uomo nel segno della Pasqua».

a cura di Lucia Giallorenzo

È IL TEMPO DELL’ADORAZIONE

Altare della Reposizione, Parrocchia San Giuseppe al Lagaccio, Genova. Paolo Benvenuto / Wikimedia
DOPO la messa In Cena Domini, i fedeli sono invitati ad adorare il Santissimo che è stato deposto presso l’altare della Reposizione. 
Nell’Eucaristia riceviamo il sacramento del mistero pasquale di Cristo morto e risorto, al quale comunichiamo proprio mangiando quel pane. Ma la Chiesa ci invita anche ad adorare questo mistero per prolungare la comunione con Cristo, per associarci intimamente a Lui, per rafforzare la nostra fede nella sua presenza, consapevoli che «Tutti siamo chiamati a rimanere in modo permanente in presenza di Dio» (san Giovanni Paolo II). Questo è permesso a tutti, anche a coloro che sono impossibilitati a ricevere l’Eucaristia. L’adorazione è una comunione di desiderio.

Elide Siviero

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, la volontà del Padre è la nostra salvezza. Per questo ci ha donato Gesù, il suo Figlio Unigenito, e lo Spirito Santo. Siamo grati, ma anche consapevoli delle nostre infedeltà e debolezze.

Preghiamo insieme e diciamo: Sostieni, o Padre, la nostra fede.

1. Per la Chiesa, sacramento universale di salvezza, perché non dimentichi che il compimento della volontà di Dio non passa per le strade del successo e dell’acclamazione delle folle, ma per la via dolorosa della Croce, preghiamo:

2. Per i responsabili dei popoli e dei tribunali umani, perché abbiano rispetto di tutti gli uomini, soprattutto di chi non ha voce e non ha la forza per difendersi, preghiamo:

3. Per tutti i cristiani, perché cooperino allo sviluppo umano e sociale, senza mai dimenticare che la piena realizzazione delle aspirazioni umane si ha solo nella comunione del Regno di Dio, preghiamo:

4. Per i giovani che celebrano la loro giornata diocesana, perché da Cristo abbiano luce abbondante per le scelte della loro vita, preghiamo:

5. Per i poveri, gli emarginati, gli esclusi, perché non si sentano mai soli e trovino in noi una testimonianza concreta della vicinanza di Dio, preghiamo:

6. Per la nostra comunità, perché i misteri della vita di Gesù che celebriamo nella liturgia siano la sorgente da cui scaturiscono scelte e azioni coerenti con il Vangelo, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C – O Padre giusto, donaci lo Spirito Santo che ti unisce al Figlio Unigenito in un solo amore, perché i nostri occhi si aprano alla verità e sappiamo riconoscere, tra le tenebre del mondo, la luce del tuo Regno che viene. Per Cristo nostro Signore.

A – Amen

SETTIMANA SANTA

15 Lunedì santo. Il Signore è mia luce e mia salvezza. Due personaggi contrastanti sono presentati dal Vangelo di oggi: Maria che cosparge i piedi di Gesù con olio profumato e Giuda, interessato non del gesto, ma del costo del profumo. S. Marone; B. Cesare de Bus; S. Damiano de Veuster. Is 42,1-7; Sal 26,1-3.13-14; Gv 12,1-11.

16 Martedì santo. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. Proprio durante la sua Ultima Cena, in cui manifesta il suo amore per i discepoli, Gesù annuncia che uno di essi lo tradirà. S. Bernardetta Soubirous; S. Benedetto Labre. Is 49,1-6; Sal 70,1-6.15.17; Gv 13,21-33.36-38.

17 Mercoledì santo. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi. Il profeta Isaia ci mostra il Servo di Dio che pur nel momento della prova non si scoraggia, perché sa che Dio non lo abbandonerà. S. Simonr Bar Sabas; S. Acacio; S. Kateri Tekakwhita. Is 50,4-9a; Sal 68,.8-10.21-22,31. 33-34; Mt 26,14-25.

Enrico M. Beraudo

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Processione d’ingresso: Beatitudini (616); Osanna (695). 
Salmo responsoriale: da Il Canto del Salmo responsoriale (ElleDiCi 2011). Ritornello: Dio mio, perché mi hai abbandonato? (86-87). 
Processione offertoriale: Christus (Jubilate caeli) (621). 
Comunione: Quando venne la sua ora (704); Se tu mi accogli (501). 
Congedo: O Cristo, tu regnerai (514).

ACCOMPAGNAMENTO
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Accompagnamento