IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 3 febbraio 2019

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 3 febbraio 2019

Un tempo i profeti hanno affrontato le difficoltà alle frontiere del mondo e Dio li ha assicurati della sua protezione. Oggi i cristiani devono essere al servizio del mondo. Per evangelizzarlo: non devono meravigliarsi dei rischi e delle inconprensioni. – Si celebra oggi la 41ma Giornata per la vita.

«NESSUN PROFETA È BENE ACCETTO NELLA SUA PATRIA»

Commento - Disegno: Stefano Pachì
NELLA prima lettura della liturgia odierna Geremia è posto di fronte alla sua missione di profeta: Dio lo ha scelto fin dal grembo materno. A lui, come ad ogni profeta, non sono consentiti sconti o riduzioni: «Di’ loro ciò che ti ordinerò». A Nazaret, «dove era cresciuto», Gesù viene rifiutato, anzi cacciato. Anche noi, familiari di Gesù, talvolta gli riserviamo la stessa sorte. Il suo insegnamento molto spesso non collima con i nostri desideri o le nostre attese. La sua parola domanda conversione, cambio di strategia di vita. Continua ad essere di bruciante attualità l’amara constatazione di Gesù: «Nessuna profeta è bene accetto nella sua patria». Qui non è un qualsiasi profeta disprezzato dai suoi, ma il Profeta inviato da Dio al suo popolo, a noi. Nella seconda lettural’Apostolo Paolo nel brano della Prima lettera ai Corinzi ci indica una strada sicura per essere profeti autentici: quella dell’amore, della carità. Fuori di essa c’è solo illusione. Non possiamo non far risuonare per noi le parole di santa Teresa di Gesù Bambino: «Nel cuore della Chiesa che è mia madre, io sarò l’amore».

Mons. Domenico d’Ambrosio, Arcivescovo emerito di Lecce

DIFENDIAMO LA VITA IN UNA SITUAZIONE DI RISCHIO

Mamma con bambino, è la vita! Damircudic/Istock
VITE oltraggiate, vite violate, vita ignorate, vite dimenticate, vite soppresse all’alba e al tramonto dell’esistenza in nome di crudeltà che si chiamano di volta in volta pietismo, efficientismo, indifferenza, presunzione, pretesa di ritagliarsi un angolo di benessere in cui ci si illude di difendere i propri interessi personali o nazionali con i mattoni di tante, stratificate forme di egoismo. 
Quelli che, uno sull’altro, diventano presto mura invalicabili di esclusione, se non di palese ingiustizia e di grave sopruso. Inseguire una felicità che pretende di escludere i poveri, gli ultimi, i piccoli, i malati, i diversi, i deboli, gli anziani non è comprensibile difesa di interessi legittimi ma incomprensibile e inumano attentato al diritto più sacro. 
La 42esima Giornata per la vita che oggi si celebra in tutte le diocesi, ci offre ancora una volta lo spunto per riflettere sulle condizioni delle tante, troppe persone per cui questo diritto inalienabile non è garanzia normalmente riconosciuta, ma grave situazione di rischio. 
Sembra incredibile che all’efficienza crescente della società tecnologica, corrisponda una flessione paurosa di umanità che si fa baratro di angoscia in tutte quelle situazioni in cui, dal concepimento alla fine naturale, non riusciamo «a difendere la vita contro il lavoro sporco della morte», come ha detto papa Francesco. 
Alzare la voce e sporcarsi le mani, non di morte, ma di fatica per dire no alle tante, troppe strutture di peccato che minacciano la vita, è gesto che segnala la buona volontà di chi s’impegna a vivere l’amore di Cristo anche nelle pieghe più dolorose dell’esistenza.

Luciano Moiaesperto di «Avvenire» sulla famiglia

FRA’ NICOLA DA GESTURI

FRA’ NICOLA DA GESTURI – Un’ indole caritatevole, votata alla preghiera e all’ascolto. Fra’ Nicola da Gesturi, al secolo Giovanni Medda, è un beato della Chiesa cattolica. Cappuccino, il Religioso sardo nacque a Gesturi nel 1882. Divenuto orfano precocemente, egli si accontentò, prima e durante la vita consacrata, di svolgere i lavori più umili. Morì nel 1958. Nel 1999 fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II, che definì la vita del pastore gesturese «un cantico di lode a Dio».

Alessio Cozzolino
    

A DISPOSIZIONE DEI LETTORI
L’annata de “La Domenica” 2017-2018 / Anno B reca i venti articoli della rubrica “Gesù ha i suoi nomi” del biblista don Primo Gironi, prezzo euro 18,00, versamento su CCPostale n. 107.201.26 intestato a “La Domenica”, Piazza S. Paolo, 14 – 12051 Alba (Cn). Causale: “Gesù ha i suoi nomi”. Tel. 0173.296.329. E-mail: abbonamenti@stpauls.it

Preghiera dei fedeli

C- Fratelli e sorelle, sospinti da quella carità che tutto crede, tutto spera e tutto sopporta, preghiamo gli uni per gli altri perché in ogni circostanza della vita possiamo sentire la presenza del Signore che salva.

Uniamo le nostre voci dicendo insieme: Signore della vita, ascoltaci.

1. Per Papa Francesco e per tutti i pastori delle comunità cristiane sparse nel mondo, perché nessuna fatica o delusione affievolisca il loro impegno nell’annunciare il Vangelo, preghiamo:

2. Per tutti i bambini che si affacciano alla storia di questo mondo, perché siano accolti con amore e non debbano portare il peso delle nostre tristi eredità, preghiamo:

3. Per quanti sono privati dei loro affetti più cari e vivono nella solitudine e nell’emarginazione, perché possano conoscere la forza risanatrice del Vangelo, preghiamo:

4. Per noi e per le nostre famiglie, perché di fronte alle quotidiane difficoltà, mai ci venga a mancare la luce della fede, il conforto della speranza e il sostegno della fraterna carità, preghiamo:

Intenzioni della comunità locale.

C – Padre buono, sorgente della vita, fa’ che la tua parola accolta nei nostri cuori, porti frutti abbondanti di salvezza per noi, per la Chiesa e per il mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

A – Amen

IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

04 L Rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore. Gesù Cristo compie un esorcismo stupefacente, che mostra la sua potenza e la sua autorità sul demonio. È il Signore il più forte, anche se una vera legione tenta di opporsi a Lui. S. Nicola Studita; S. Gilberto; S. Eutichio. Eb 11,32-40; Sal 30,20-24; Mc 5,1-20.

05 M  S. Agata, vergine e martire. Memoria (rosso). Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano. Gesù mostra la sua premura verso due donne: una donna matura e una fanciulla. Egli ridona la vita a chi la sta perdendo e riporta in vita colei che era già nelle braccia della morte. S. Saba; B. Elisabetta Canori Mora. Eb 12,1-4; Sal 21,26-28.30-32; Mc 5,21-43.

06 M  Ss. Paolo Miki e c. martiri. Memoria (rosso). L’amore del Signore è da sempre. I connazionali di Gesù Cristo rimangono stupiti dalla sua sapienza: credono di sapere chi sia perché ne conoscono le generalità umane, ma sfugge a questa pretesa il suo essere divino. B. Alfonso M. Fusco; S. Guarino. Eb 12,4-7.11-15; Sal 102,1-2.13-14.17-18; Mc 6,1-6.

07 G Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore. I discepoli sono inviati nel mondo con l’essenziale, senza nessuna scorta di viveri o di denaro, ma solo con i sandali che servono per camminare: devono fidarsi della Provvidenza di Dio. S. Riccardo; S. Partenio; B. Pio IX. Eb 12,18-19.21-24; Sal 47,2-4.9-11; Mc 6,7-13.

08 V Il Signore è mia luce e mia salvezza. Il martirio di Giovanni Battista è la testimonianza della verità che costa il sangue del giusto. Diventa profezia di Gesù Cristo che muore per annunciare la Verità del Padre. S. Girolamo Emiliani (m.f.); S. Giuseppina Bakhita (m.f.); S. Onorato. Eb 13,1-8; Sal 26,1.3.5.8-9; Mc 6,14-29.

09 S Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. I discepoli che tornano stanchi dalla predicazione sono invitati in un luogo in disparte: è il ristoro che Cristo vuole offrire ai cristiani. Non è una vacanza, ma il riposo nel suo amore. S. Apollonia; S. Sabino; B. Anna K. Emmerick. Eb 13,15-17.20-21; Sal 22,1-6; Mc 6,30-34.

[10 D  V Domenica del T.O. / C (S. Scolastica) Is 6,1-2a.3-8; Sal 137,1-5.7-8; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11].

Elide Siviero

Salmo responsoriale e accompagnamento

Salmo

PROPOSTA PER I CANTI: da Repertorio nazionale, Canti per la Liturgia, ElleDiCi/Cei, Ed. 2009, 5 Ristampa. 

Inizio: Lodate Dio (669); Cielo nuovo è la tua Parola (625). 
Salmo responsoriale: M° A. Parisi. Ritornello: Sei la mia luce (97). 
Processione offertoriale: Dov’è carità e amore (639). 
Comunione: Amatevi, fratelli (611); Pane vivo, spezzato per noi (699). 
Congedo: Quello che abbiamo udito (710).

ACCOMPAGNAMENTO
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